Palazzo Fava da San Domenico, Via del Cane n.9, Bologna.
I Palazzi storici a Bologna esercitano sempre un fascino particolare, specie se proviamo ad immaginarli ancora abitati dai nobili che li hanno edificati, oppure dagli artisti intenti ad affrescare i grandi saloni. Visitando questo luogo si ha la sensazione di essere immersi nella realtà del tempo passato appare rafforzata dall’enfasi dei suoi racconti, dalla descrizione dei fatti e delle persone che hanno vissuto quegli anni.
I Fava esercitano la mercatura come drappieri e poi l’attività bancaria. La famiglia, pur essendo molto facoltosa ed importante per la città (molti Fava si distinguono come dottori in medicina), non assurge mai al seggio senatorio.
Il Palazzo nobile meno famoso, rispetto a quello più importante di via Manzoni, appartiene al ramo Da San Domenico della famiglia Fava. Viene realizzato nel 1573 per volere di Giacomo Maria Fava, che segna col suo nome i fregi di ogni finestra a piano terra. La forma di Palazzo Fava è riferibile ad Antonio Morandi (conosciuto come il Terribilia, lo stesso soprannome dato a suo nipote Francesco Morandi). Si affaccia su via Marsili e via del Cane (già via del Guazzatoio e via del Cagnolo). La strada deve il nome al simbolo dello stemma della famiglia Fava, il cane appunto, raffigurato in un bassorilievo che è ancora parzialmente visibile sul lato della via di fronte al Palazzo.
La decorazione pittorica a grottesche sui bellissimi soffitti lignei a fasce correnti è visibile al primo piano dell’edificio: in particolare, nella sala più grande, un fregio affrescato con storie bibliche attribuito a Cesare Baglione (1580 c.), viene ricondotto da Luigi Malaguti alla descrizione dei dieci comandamenti, in un ciclo pittorico unico su questo tema.
Oggi Palazzo Fava ospita la sede del Comitato Provinciale di Bologna della Croce Rossa Italiana.
Se interessati alla visita del Palazzo potete rivolgervi al Cral Dipendenti Regione Emilia Romagna.